L’emozione di suonare allo Stadio Olimpico di Roma

E’ successo che una domenica sera di febbraio ho avuto l’occasione di suonare prima di Lazio Inter allo stadio Olimpico di Roma, prima dell’esplosione della psicosi per il corona virus, in una serata calda, emozionante e poi serena e che rimarrà indelebile nei miei ricordi.

Mezz’ora prima della partita ho guadagnato il centrocampo come un calciatore, anche se loro solitamente sono in 22 in campo mentre io ero da solo; le luci si sono abbassate, il mio archetto luminoso è sembrato più che mai una spada, ho iniziato a suonare la mia Warp 6 a cappella e, come non mi succedeva da molto tempo, la mano mi ha leggermente tremato.

Come ad un cantante emozionato trema un po’ la voce, così a me ha tremato la mano; ricordo che mi accadde, e totalmente fuori controllo, al primo provino di Domenica In, agli studi Rai nel 2002 (che magra figura); successe anche in qualcuna delle prime repliche di Fame – Saranno Famosi a teatro, ma recuperai.  Vent’anni di palcoscenico servono a limitare quell’emozione fuori controllo, a farla durare pochi secondi, a far sì che nessuno se ne accorga e far partire lo spettacolo.

E così è stato: l’Amour Toujours ha unito in coro tutti i tifosi Laziali (e anche quelli Interisti), e in un attimo la mia esibizione inaspettata ha coinvolto decine di migliaia di persone sugli spalti e mi ha lasciato tirare un sospiro di sollievo.

Dopo di me Briga ha cantato in un’atmosfera magica, e per lui, davvero super tifoso laziale, l’emozione deve essere stata ancora diversa e multiforme rispetto alla mia.

Nei giorni successivi, complice anche la vittoria della Lazio, ho ricevuto messaggi, citazioni, attestati di stima e raccolto un bel numero di nuovi fan, grazie a questo connubio tra musica e mondo del calcio.

Lo sport deve riuscire ad essere una festa, andare allo stadio può essere un’esperienza oltre la partita, oltre chi vince e chi perde, oltre le risse e le offese che troppo spesso sono protagoniste attorno al campo.

Nel mio piccolo sono riuscito ad essere veicolo di questo spirito sportivo e genuino, grazie a chi ha favorito la mia esibizione e creduto che potesse funzionare nel suo significato positivo; la prossima volta spero di suonare in uno stadio anche soltanto grazie alla mia musica, e magari, per equilibrare la mia storia, inviterò qualche calciatore sul palco!

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