A che punto è la mia musica dopo 10 mesi (quasi ininterrotti) di stop?

Come inaugurare il blog del 2021? Con qualche consiglio preso dalle mie esperienze degli ultimi mesi, sperando di alimentare la miglior resilienza in ciascuno di noi.

La buona notizia, che racconterò meglio nel prossimo blog, è che suonerò all’apertura dei Mondiali di Sci Alpino di Cortina 2021, durante un grande show che andrà in onda in tv (domenica 7 febbraio alle 18, in Italia su Rai2 e nel resto del mondo in Eurovisione).

Le occasioni di suonare in contesti di grande visibilità sono rare da quando la pandemia è scoppiata.

I vari lock-down e il blocco dei concerti hanno cambiato molte dinamiche, e nel mio caso è innegabile un paradosso: l’impossibilità di “lavorare” (suonare dal vivo, davanti ad un pubblico più o meno vasto) ha comunque permesso alla mia attività di crescere dal punto di vista di reputazione e riconoscibilità.

Nonostante i tanti cambiamenti di Instagram, Facebook, Google e tutti i grandi social networks (dovuti principalmente alle norme sulla privacy e agli aggiornamenti degli algoritmi) il “traffico” sulle mie pagine è aumentato esponenzialmente, come gli articoli giornalistici che parlano di me e la ricerca di collaborazioni da parte di altri musicisti, produttori e addetti ai lavori.

Senza entrare troppo nello specifico, provo a sintetizzare in 5 punti alcune dinamiche che ho vissuto da marzo 2020, scegliendo quelle più trasversali che possano essere applicate al vostro campo, o almeno ispirarvi.

1 interessarsi agli altri: nel turbine dei tour da 200 serate all’anno che mi hanno impegnato fino all’anno scorso, lo sguardo ai miei ascoltatori era rapido, ma con più tempo a disposizione e nonostante le distanze “digitali” ho cercato di restituire il bene più prezioso ricevuto dai fan: l’attenzione e l’ascolto. Sono bastati spesso piccoli gesti, un video, un messaggio, una risposta a una conversazione, una dedica, e ci siamo fatti forza e tutt’ora lo stiamo facendo insieme, intensificando l’attenzione reciproca.

2 collaborare: in tour ho suonato con decine e decine di dj, cantanti, musicisti e band in intense collaborazioni live. In questi ultimi mesi ho avuto a che fare con tantissimi artisti diversi, generi musicali che si sono incontrati, creativi di video e foto, creatori di contenuti digitali, curatori di musei, aziende, sportivi, comunicatori…quante idee di collaborazione ho ricevuto da marzo 2020!  Difficilmente ho detto no e ne sono felice, perché gli orizzonti continuano ad allargarsi, e ciò che viene seminato nelle difficoltà sarà di sicuro pronto a germogliare con la vera ripartenza.

3 studiare: come musicista cresci convinto che suonare a meraviglia lo strumento sia l’unico obiettivo, che porterà a risultati e riconoscimenti che ripagheranno di tutti gli sforzi; una ricerca senza fine della perfezione del suono, ognuno a modo suo. Poi la consapevolezza cambia, frutto anche dei tempi che viviamo, in cui il talento musicale non è autosufficiente, e quindi “studiare” vuol dire di più. Un periodo così lungo di riorganizzazione delle giornate da modo di studiare e tanto, ma bisogna avere la lucidità di approfondire i diversi ambiti dell’attività. Nel mio caso potrei elencare musicista, comunicatore, creativo, testimonial, produttore e chissà quante altre micro-professionalità che devono convivere in una carriera musicale, che di per se è una piccola azienda.

4 diversificare: se il mio lavoro era per il 90% fare serate e per il restante 10 produrre musica e contenuti visivi, mancando dall’oggi al domani quel 90% bisogna inventarsi nuove forme di espressione per diversificare: ho iniziato con dirette ed esperimenti diversi, evoluti fino a veri e propri concerti online; ho coinvolto il mio team in progetti di beneficienza e sono entrato in contatto con un vasto pubblico diverso da quello che mi conosceva; ho dedicato più energie alle produzioni musicali, esplorando ambiti e generi prima solo toccati rapidamente, e poi ho prestato la mia musica al racconto degli altri ambiti in difficoltà, la cultura e lo sport, suonando nei musei, nella natura e prima di grandi eventi sportivi.

5 investire: un investimento non è riferibile solo al denaro, anche se è la prima connotazione che si da alla parola. Gli introiti che le attività online possono generare, almeno nel settore musicale, non sono lontanamente paragonabili all’attività di concerti, serate e tour vari, e quindi la continuità degli “investimenti” è messa a dura prova.

Quindi a che tipo di “investire” mi riferisco? I “risparmi” ai quali attingere possono essere di varia natura: dal tempo alla fiducia, dalla riconoscenza alle sane relazioni di lavoro, fino ai progetti ad un passo dall’essere completati. In tempo di pandemia, guardarsi intorno, dai collaboratori e amici a chi è in difficoltà come noi, ci permette di avvicinarci.

Donarsi disponibilità nella difficoltà, condividere un investimento di tempo e risorse può generare una collaborazione redditizia quando raggiungeremo una rinnovata normalità.